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Che ruolo ha l'artista contemporaneo, in una realtà che interpreta le culture come soggetti in conflitto e l'Europa come spazio di chiusura? Come si sviluppa la sua identità, nel rapporto fra le culture europee e quelle di altre parti del globo? Ed esiste un metro di paragone accettabile che possa mettere in dialogo diversità altrimenti esplosive? Ecco le questioni chiave a cui hanno dato risposta gli addetti ai lavori invitati dalla Fondazione Antonio Ratti al Forum Internazionale per le arti visive "L'Europa e gli altri".